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Set 26, 2008 - cucito    5 Comments

UN PON-PON DI STOFFA

IMG_7901Ecco un pon-pon di stoffa.Si esegue come quello di lana ma al posto del filato si usano dei ritagli di tessuto(se non sapete come si fanno i pon-pon di lana guardate qui e imparate).Occorrono dei ritagli di stoffa,2 cerchi di cartone forati come nella foto,forbici.Si gira tutto attorno ai 2 cerchi sovrapposti con il tessuto fino a riempire il foro.Si taglia il tessuto mettendo le forbici tra i 2 cerchi.Si infila una striscia sottile tra i 2 cerchi e si annoda. Si tolgono i cerchi e con le forbici si pareggia il pon-pon-Ve li immaginate appesi in una cameretta,in una maniglia di armadio,oppure come ciondoli,portachiavi,addobbi natalizi,festoni,in un berretto,in una borsa,ovunque.

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Ago 12, 2008 - cucito    Commenti disabilitati su gnometta

gnometta

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Le misure e le maschere non comprendono il margine di cucitura, salvo indicazione contraria.

OCCORRENTE 4 30 x 20 cm di tessuto di cotone rosso sfumato 4 20 x 20 cm di tessuto di cotone écru 4 30 cm di merletto bianco 4 40 x 40 cm di tela écru 4 Ritagli di feltro bordeaux ed écru 4 Un gomitolo di lana marrone 4 2 perline nere 4 Nastro di organza bordeaux 4 Ovattina per imbottire 4Un po’ di riso 4 Pistola per colla a caldo 4 Semi di zucca e chicchi di caffé

IL PROCEDIMENTO DA SEGUIRE 

 

Il viso Nel tessuto di cotone écru, tagliare un quadrato di 20 x 20 cm. Utilizzando la maschera corrispondente, riportare il viso sul tessuto. Piegarlo a metà, dritto contro dritto, e cucire senza lasciare aperture. Tagliare il tessuto in eccedenza a 5 mm dalla cucitura, intaccare le parti curve e prestando attenzione, fare un’incisione su uno strato i tessuto. Rimettere il lavoro al dritto, appiattire bene le cuciture e imbottire fermamente con l’ovattina. Chiudere l’apertura con piccoli punti. Con il pennarello a punta fine, disegnare gli occhi, il naso e la bocca della gnometta. Lasciare in attesa.

Il vestito e le braccia
Nel tessuto di cotone rosso, tagliare: 4 un rettangolo di 20 x 12 cm (corpo); 4 2 strisce di tessuto di 10 x 8 cm e una striscia di 8 x 7 cm (braccia).

Per le braccia, unire le due strisce si tessuto cucendo in mezzo la striscia di tessuto écru (mani). Piegare a metà, dritto contro dritto, il montaggio e cucire il lato lungo, rimettere sul dritto e imbottire leggermente la parte di tessuto colorata e all’altezza della parte écru, fare un nodo. Lasciare in attesa.

Per il corpo, piegare, dritto contro dritto, nel senso della lunghezza, il rettangolo di tessuto. Nella parte alta, inserire le braccia, posizionandole tra i due strati di tessuto, mantenerle ferme con qualche punto. Cucire lasciando aperta la parte superiore, rimettere sul dritto e imbottire per metà con il riso e per l’altra metà con l’ovattina. Fare una filza e arricciare. Lasciare in attesa.

Il cappello Utilizzando la maschera corrispondente riportare la falda e la punta del cappello nella tela écru. Cucire la falda alla punta e fare una filza sulla parte superiore per arricciare. Lasciare in attesa.

Il montaggio e le rifiniture Con i semi di zucca e i chicchi di caffé realizzare i due fiorellini del bouquet. Dai ritagli di feltro, utilizzando le maschere corrispondenti, ritagliare i fiori e fissarli sul cappello. Incollare la testa al corpo (vedere foto). Arricciare il merletto e fissarlo intorno al collo. Per i capelli, tagliare la lana e, con la colla caldo, fissarla sulla testa. Incollare il cappello e i fiori.

Ago 11, 2008 - cucito, riciclare    2 Comments

non si butta via niente!

Ecco un’idea per riutilizzare jeans,o altri pantaloni.Non occorrono spiegazioni vista la facilità del gilet,ma trovo che sia una idea simpatica.Chi ha pure un pò di pratica coi ferri può farci le maniche di lana o cotone,esiste il cotone jeans e sarebbe un risultato fantastico.

Lug 4, 2008 - bricolage, cucito, moda, riciclare    1 Comment

BASTA ATTACCARE UN BOTTONE PER PERSONALIZZARE LE INTRAMONTABILI ESPADRILLAS

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94670d65596e992e8588555d85476be4.jpgGiacomo Bonino, un ricco commerciante genovese, a cavallo tra l’800 ed i primi del 900, in945e95f9502f1ecd47ff672d3328047a.jpg uno dei suoi tanti viaggi a bordo del suo bastimento di nome Zissou, giunse in Spagna dove fu colpito da una scarpa. Niente di neanche lontanamente raffinato, si trattava di calzature semplici e robuste, quasi spartane, con la tomaia in tela robusta cucita a mano e la suola realizzata con la corda ricavata dalle fibre di una pianta infestante presente in abbondanza sul luogo.

Acquistate diverse paia di quelle che oggi conosciamo con il nome di espadrillas per la sua numerosa famiglia, ne studiò i dettagli e tornato poco dopo in Spagna chiese agli artigiani di 85021116bfa61a0229808c1e8c458e12.jpgrealizzarle apportando qualche modifica di carattere estetico e funzionale. Le espadrillas divennero presto un must in Costa Azzurra e, nel periodo compreso tra gli anni ‘20 e gli anni ‘60, furono sinonimo di stile raffinato e casual nell’intera costa francese. Il brand Zissou torna 6de3d439ddfbbb8b31098ca0addcf449.jpgoggi con le sue coloratissime espadrillas celebrando il ritorno ai materiali naturali e agli accessori che hanno il sapore del passato, si ripropone sotto la guida di un pronipote di Giacomo Bonino, Paolo Garberoglio, che prova a bissare il successo delle scarpe che coloravano le strade di Montecarlo e Saint Tropez più di cento anni fa.

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