Mag 21, 2008 - tricot    2 Comments

PITTI UOMO

Tendenza Knit Out: al Pitti va di moda l’uomo con l’uncinetto

L'attore australiano alle prese con l'uncinetto
di Silvia Tomasi

Fra le manifestazioni di Palazzo Pitti, ecco l’ultima tendenza: l’uomo con un uncinetto o con i ferri dal calza. Ma cosa ci fa un maschio con quegli strumenti? Ebbene sì, lavora proprio come le nonne da tradizione sempre con i ferri per scialletti e babbuccine. Ma oggi il revival dello sferruzzare si lega strettamente al processo artistico: “L’uncinetto raggruppa una serie di nodi uniti, gli elementi sono semplicemente il filo, la barretta di metallo e… l’aria… È come scolpire nell’ aria…” così afferma Aldo Lanzini, artista -knitter, cioè sferruzzatore fra i più rinomati. Lanzini lavora solo con tessuti e filati e lega il suo nome agli Illegal Alliens, pupazzetti coloratissimi e alieni opere che Lanzini offre in adozione. (guarda i video su YouTube)  . La cantante Björk li utilizza nella sua ultima performance e le adozioni piovono fra artisti famosi come come Yoko Ono, John Galliano.
Ma a Firenze Lanzini insieme agli artisti dei Naba, la Nuova Accademia di Belle Arti e la designer Nicoletta Morozzi sono presenti nella Fortezza da Basso di Palazzo Pitti per i loro lavori di tricotage. Do knit yourself? Questo il titolo della manifestazione. A Pitti Filati ci sono in programma una serie di eventi fra il 4 e il 6 luglio. Il Knit Out, primo raduno dei knitters nazionali e il progetto Abito Multiplo, l’abito che prenderà forma grazie a una performance collettiva, sono entrambi alla Stazione Leopolda. Una serie di caffé si trasformeranno per l’occasione in knitcafé.
Per avere un assaggio di cosa Lanzini faccia con il suo uncinetto guardate i video apparso su youTube dove l’artista si imbozzola dentro un nido di punti in filo rosso.

 

L’iniziativa sta prendendo sempre più piede e La Pina a Radio Dee Jay sostiene il libero sferruzzamento.
Chi pensava che nell’arte vincessero i video e l’informatica, sappia invece che dal file si ritorna al filo.

Mag 19, 2008 - videogiochi    2 Comments

VIDEO-GIOCO-TRICOT

Avatar Star Sue – I Ricami

Questa volta, care amiche di Sue, dovrete cimentarvi con i ferri… eh si, sapete lavorare a maglia? Allora aiutate la piccola Sue dando vita a ricami sempre più complessi: scegliete il gomitolo giusto di lana, e lavorate tutte le parti di quel colore, cambiandolo con un altro quando incontrerete ricami differenti… ma fate in fretta perchè non avrete molto tempo a disposizione!! Usate il CLICK del MOUSE per selezionare uno dei gomitoli in basso a destra (uno solo è ogni volta quello corretto), e poi con le FRECCE destra e sinistra lavorate ogni maglia del ricamo. Se farete qualche errore, basterà tornare indietro, selezionare il colore giusto, e riprendere la maglia sbagliata… ma siate veloci o non riuscirete a portare a termine il lavoro!!
 clicca su GIOCA 


Mag 16, 2008 - uncinetto    1 Comment

DUE CIONDOLI

mi sono divertita a fare due ciondoli ad uncinetto utilizzando della corda,del filo di camoscio e qualche perla

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Mag 15, 2008 - tricot    4 Comments

ERO IO LA RESPONSABILE DELLA SCIARPOOOOONA DI IMOLA

3/1/2008 (7:22) – LA STORIA

Cappuccino, gomitoli e fantasia
            L’Italia scopre la moda dei Knit café. E nei locali la lana fa tendenza
 eccomi qui a Imola alle prese con la sciarpa più lunga d’Italia
BOLOGNA
Il sintetico è bandito, troppo artificiale E poi via gli abiti cuciti su corpi innaturali e confezionati in stock. E’ tornato il tempo della maglia, soffice, colorata e di tendenza. E allora ecco che a sferruzzare non è più la nonna dai mille nipoti che dondola davanti al caminetto ma moderni club (chiamati knitting-group) che si danno appuntamento in locali alla moda per lavorare la lana in compagnia, fra un pettegolezzo e un tè.

Il primo bar-da-calza, che in inglese assume un tono più chic con il nome Knit Café, è nato a Los Angeles, all’8441 di Melrose Avenue, dall’idea di una giovane e bella donna in carriera che un giorno ha deciso di abbandonare lo stress di un lavoro da dirigente alla Cbs per dedicarsi allo sferruzzamento. Da allora la gomitolo-mania ha fatto impazzire donne sparse in tutto il mondo. In Italia i primi Knit Café sono nati a Milano, e ora l’angolo della maglia ha conquistato prestigiose «vetrine» nostrane, come la Triennale del capoluogo lombardo e la passerella di Pitti Filati a Firenze.

Antico mestiere
A traghettare questo antico mestiere verso la notorietà e trasformarlo in un hobby da star sono stati proprio i divi di Hollywood. Se infatti spesso attori&c ammettono con candore di non saper nemmeno rammendare un calzino, bè, il modaiolo tricottare (da tricotage) è tutta un’altra storia. E allora, fra leggenda e realtà, si racconta che il virile Russell Crowe curi con il lavoro a maglia la sua irascibilità e che l’algida Uma Thurman sferruzzi placida fra gli alberi di Central Park. Ma la lista dei famosi si allunga ancora con Sarah Jessica Parker, la Carrie di «Sex and the City», che porta perfino sul set la sua borsa dei ferri, Julia Roberts, che sta lavorando al film autoprodotto «The Friday Night Knitting Club», Julianne Moore e Winona Ryder. A rispolverare il capo di lana, con le sue trecce in evidenza e l’aspetto un po’ vintage che non passa mai di moda, sono stati anche gli stilisti che nelle collezioni dello scorso anno, quando «tricottare» era già di tendenza negli Stati Uniti (ma non ancora in Italia), hanno rilanciato i morbidi pull anni Settanta, maglioni Norvegia, vestitini in maglia e, addirittura, lunghi abiti da sera a punti grossi. Non per niente i capi aderenti hanno lasciato il posto ad ampi maglioncioni che cadono morbidi sui legging (come da un po’ di tempo sono stati ribattezzati i fuseaux).

L’alta moda
Lasciando stare l’alta moda e i divi d’oltreoceano, sferruzzare in compagnia ha iniziato ad appassionare le signore anche da noi. E così dopo il Knit Café di Los Angeles (strano luogo di nascita visto i miti inverni californiani), quello di New York (con gomitoli e ferri appesi alle pareti) e quello di Londra (dove tremila persone hanno dato vita ad una sferruzzata collettiva), sono arrivati Milano (per esempio lo showroom di Vivienne Westwood o il Caffè degli Atellani), Roma, Bologna, Torino, Palermo e così via. Si organizzano corsi di maglia, cucito, a volte anche tombolo, oppure semplicemente ci si ritrova per sferruzzare in compagnia davanti ad un cappuccino e dimenticare lo stress della vita di tutti i giorni.

Ma non tutte le città di possono «fregiare» di un Knit Café. E allora succede, in attesa di un bar come sede del proprio knitting group, si cerchi ospitalità in trattorie e bistrot. A Imola, per esempio, una cinquantina di donne «matte per la maglia» si trovano in un’osteria: maneggiano forchette e coltelli e poi si concedono il tempo per i ferri. Queste signore della lana, riunite dalla passione di Lorena Minardi, titolare del negozio «Fili di Dora», il giorno dell’Epifania srotoleranno per le strade di Imola la loro calda creazione collettiva, una sciarpa di 500 metri, la più lunga d’Italia. La voglia di maglia, almeno in America, non si è però limitata ad avvolgere corpi. E così Knitta (www.knittaplease.com), una comunità di appassionati, ha cominciato ad «ammorbidire» il paesaggio e le sue fredde architetture. All’inizio con micro-tubolari in soffice lana infilati sulle antenne delle auto in sosta, poi con «vestiti» per pali e piloni. Infine l’impresa più colossale, coprire di colorati manufatti alcune pietre della Grande Muraglia.

Mag 14, 2008 - uncinetto    2 Comments

UNA PIGOTTA IN AMMOLLO

la mia amica MISSY mi ha dato un link che crea riflessi,e a me è venuta l’idea di usarlo per una delle mie Pigotte.questa Pigotta in particolare è già stata adottata(perchè le Pigotte dell’Unicef non si comprano,si adottano),ma ce ne sono altre nel mio fotoblog      http://lauratani.fotoblog.it

Mag 14, 2008 - TUTORIAL    1 Comment

BASTONE DELLA PIOGGIA

2e409f20aca4382543982685f88c39e4.jpgfaea4f7b0969e0774a6d22bae805c037.jpgPer creare un bastone che capovolgendolo fa un piacevole rumore di pioggia è sufficente procurarsi dei tubi di cartone(tipo quelli della carta da cucina o della carta igienica),nastro adesivo,carta da cucina o tovaglioli di carta,colla tipo vinavil,riso,colori a piacere—Se per fare il bastone utilizzate 3 tubi,ne prendete 2 e in questi mettete del nastro adesivo a croce(come nel disegno)nel foro.Unite i 3 tubi tenendo le parti con il nastro adesivo all’interno(come indicano le frecce nel disegno).Chiudete con un pò di carta incollata un lato del tubo.Versateci il riso e chiudete anche questa parte con carta e colla.Ora ricoprite tutto il tubo con la carta e incollate per bene.Una volta asciutto si può colorare a piacere.Quando capovolgerete il bastone il riso scorrerà creando il bell’effetto della pioggia.

Mag 12, 2008 - bricolage    Commenti disabilitati su PASTA DI SALE

PASTA DI SALE

a583ad8c44bff90a543b1cde299e0f1e.jpgIngredienti | Impasto | Colorazione | Conservazione | Attrezzi per la modellazione | Asciugatura | Rifinitura | Consigli INGREDIENTI Farina la scelta tra 0 e 00 è soggettiva: la 00 rende la pasta più bianca. Sale fino sarebbe bene frullarlo (con un macinacaffè o un tritatutto) per rendere la pasta più liscia, ma chi ama un oggetto più “rustico”, può benissimo usare il sale così com’è. Ad ogni modo, il sale dei monopoli di stato è il migliore. Acqua quella del rubinetto a temperatura ambiente. IMPASTO Per un buon impasto utilizzate: una tazza di sale, 2 tazze di farina e acqua quanto basta per ottenere un impasto malleabile, ma non troppo morbido e che non si attacchi alle dita quando lo lavorate (con l’esperienza imparerete da soli quanta acqua mettere). Il mio consiglio è di aggiungere acqua poco alla volta fino a raggiungere la consistenza desiderata. Impastate il tutto fino a che gli ingredienti non si siano completamente amalgamati. Si potrebbe utilizzare anche un’impastatrice, ma il sale col tempo rischia di arrugginire le lame. A voi la scelta!! COLORAZIONE Per colorare gli oggetti di pasta di sale si può procedere in due modi: colorarli dopo la cottura con acquerelli, tempere o colori acrilici, o colorare la pasta prima di creare gli oggetti. Ognuno potrà scegliere la tecnica che gli è più congeniale: potete fare delle prove e vedere quella che preferite. Per colorare l’impasto potete usare: colori a tempera, colori alimentari o addirittura spezie (caffè, cacao, cannella, ecc.); amalgamate il colore alla pasta e continuate a lavorarla fino a quando non si sarà ottenuto un impasto omogeneo. Ricordatevi però che, una volta asciutto, l’oggetto sarà leggermente più chiaro. CONSERVAZIONE Per quanto riguarda la conservazione della pasta fresca, potete utilizzare dei sacchetti di plastica: state attenti a tenerli ben chiusi, altrimenti la pasta si secca. La pasta può essere utilizzata anche il giorno dopo, ma il mio consiglio è di usarla tutta in giornata perché i giorni successivi risulta un po’ più molle e anche aggiungendo farina, l’impasto non è più ottimale e, inoltre, cuocendo assumerà una colorazione più giallognola. Per quanto riguarda invece l’oggetto finito, non c’è limite alla sua durata, purché abbiate avuto l’accortezza di spruzzarlo di vernice trasparente (lucida od opaca) per preservarlo dall’umidità (ricordate di spruzzare l’oggetto sia sopra sia sotto). ATTREZZI PER LA MODELLAZIONE Quello che serve per modellare la pasta di sale, oltre alle vostre mani, potete reperirlo benissimo in casa: Coltelli e tagliapizza per tagliare la pasta Stuzzicadenti per fare gli occhi e sostenere la testa delle bambole Mattarello o stendipizza per spianare la pasta Rondella per i ravioli per tagliare la pasta facendo uno smerlo (per creare pizzi) Spremiaglio per fare i capelli delle bambole Stampi per biscotti per fare delle formine Cannucce per fare buchi Fil di ferro per fare gancetti per appendere le sculture o in alternativa, gancetti per i quadri (quelli triangolari) e ogni altra cosa che la vostra fantasia vi suggerisca. Una grattugia, pizzi e altre cose con dei rilievi potranno servirvi per creare dei motivi sulla pasta (per esempio per i vestiti delle bamboline). Potranno inoltre essere utili delle stecche di legno o plastica (quelle per modellare la creta), dei pennelli per inumidire la pasta durante la lavorazione, carta stagnola su cui appoggiare i modelli. ASCIUGATURA DEI PEZZI Questa è la fase più importante: da una perfetta asciugatura dipende la riuscita e la durata di un oggetto. ASCIUGATURA IN FORNO (elettrico o a gas): la temperatura deve essere bassissima (altrimenti i pezzi si gonfiano e si crepano) e lo sportello deve rimanere leggermente aperto per permettere l’uscita dell’umidità. Tempo di asciugatura: dipende ovviamente dalla grandezza e spessore dell’oggetto, ma ricordatevi che più un pezzo “cuoce”, più sarete sicuri che sia perfettamente asciutto anche all’interno. Ad esempio: per un orsetto di circa 8/10 cm di altezza, l’asciugatura dovrà durare almeno 12/15 ore (la pasta cuoce subito all’esterno, mentre per l’interno ci vorrà più tempo). Ricordate inoltre di togliere l’eventuale carta stagnola su cui poggia l’oggetto, altrimenti la parte inferiore non si asciugherà mai. In conclusione: un pezzo è “cotto” quando la pasta è perfettamente dura (soprattutto nella parte inferiore) ASCIUGATURA ALL’ARIA O SUL TERMOSIFONE: questo metodo è consigliato per oggetti sottili e comunque ci vorrà sicuramente più tempo che in forno, ma è ugualmente un buon sistema (e soprattutto più economico !!) RIFINITURA DEGLI OGGETTI Una volta cotto e colorato, un oggetto può essere ulteriormente “abbellito” con fiori secchi, pizzi, nastri e stoffe. CONSIGLI A questo punto non vi resta che cominciare a creare gli oggetti (per i particolari, vi rimando alla sezione progetti dove ci sono le istruzioni dettagliate per creare alcuni oggetti). Ricordatevi quanto segue: per “incollare” la varie parti degli oggetti tra di loro, basta bagnarle con dell’acqua lavorate su fogli di alluminio in modo da poter spostare gli oggetti senza deformarli per le bamboline, create prima la struttura interna (corpo e gambe), fatela cuocere e dopo procedete aggiungendo il resto E ora……BUON LAVORO !!!! 

Mag 10, 2008 - tricot    1 Comment

rimanendo in tema tricot…

ecco un orologio fatto di….maglia!fantastico!                                                                                                               

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Mag 8, 2008 - bricolage    Commenti disabilitati su creare una mini bambola

creare una mini bambola

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Cartamodello e istruzioni per realizzare una deliziosa mini bambola.

 Curiosando tra siti internet, in uno francese, ho trovato una deliziosa mini bambola da realizzare: c’è il cartamodello del corpo, del vestito, e le istruzioni (in francese).
Come potrete vedere e quasi più piccola di una penna, e i principali segreti per cucirla sono:
1 – Disporre il cartamodello nel tessuto, tracciarne la sagoma (consiglio l’utilizzo della penna evanescente);
2 – Tagliare intorno al corpo una specie di quadrato di stoffa;
3 – Cucire direttamente prima di ritagliare il modello, seguendo la sagoma tracciata;
4 – Una volta cucito il corpo ritagliare il corpo aggiungendo un piccolo margine perchè la cucitura non sfugga;
5- Rivoltare e con l’aiuto di un uncinetto n.3 estrarre ogni parte del modello (punta delle mani, piedi);
6 – Sempre con l’aiuto dell’uncinetto si incomincia ad imbottire.
In questo modo si possono realizzare bambole anche piccolissime senza grosse difficoltà e poi se ne può fare diverse con stili d’abito a fantasia libera    hostingfiles.nethostingfiles.nethostingfiles.nethostingfiles.net