Gen 27, 2009 - tricot    1 Comment

antistress

Nuove armi antistress: lavorare a maglia
È efficace come la meditazione o la preghiera: il cuore rallenta, la pressione si abbassa, i muscoli si distendono…
 
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Lavorare a maglia fa bene alla salute. Trasformare gomitoli in sciarpe, maglioni e cappellini, è un po’ come pregare o meditare, o recitare un mantra orientale: il cuore rallenta, la pressione cala, i muscoli si distendono e lo stress se ne va. La scienza promuove la “knitting-mania”, nuova moda dal gusto retrò che anche a Hollywood ha già i suoi adepti: da Wynona Ryder a Sarah Jessica Parker, fino a un simbolo di virilità come Russel Crowe.

Benefica ripetizione dei gesti
La poesia del lavoro a maglia conquista anche chi è costretto a fare i conti con i contrattempi della routine quotidiana. Lo sa bene chi viaggia in treno, dove è sempre più facile incontrare pendolari che a colpi di diritto e rovescio restano impassibili anche di fronte al ritardo più usurante. “La ripetizione automatica e ritmata del gesto dell’intrecciare i punti, come la ripetizione di una parola, una frase, un suono o un’attività fisica”, spiega Emanuela Mancaglia, psicologa dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano), “esercita una risposta di rilassamento con diminuzione del battito cardiaco, della pressione sanguigna e della tensione muscolare”. Uno studio dell’università di Harvard (Usa) assimila il lavoro a maglia agli effetti della meditazione o della preghiera nel permettere il libero fluire dei pensieri. Pare infatti che la qualità ritmica e ripetitiva dell’intrecciare i punti, insieme al tintinnio dei ferri, possa somigliare a un mantra calmante.

Aumenta la considerazione di sé
Lavorare a maglia, insomma, è un toccasana contro le tensioni. Secondo gli scienziati favorisce infatti una serie di reazioni chimiche nel nostro sistema nervoso, che inducono il rilassamento e danno una sensazione di tranquillità. Non solo. Srotolare matasse e farne maglioncini dà anche soddisfazione e può migliorare la considerazione di sé: “Raggiungere l’obiettivo che ci si è prefissati nel lavoro a maglia può aiutare a rafforzare l’autostima”, dice ancora Mencaglia, “come qualunque meta raggiunta con costanza e perseveranza”.
L’uncinetto diventa un passatempo adatto anche a lui. “Credo che non esista nessun divieto per gli uomini che si sentono di intraprendere questo tipo di attività”, conclude la psicologa, “la difficoltà, al massimo, è legata più al rompere degli stereotipi riferiti a ruoli sociali, in cui questo tipo di passatempo è svolto prevalentemente dalle donne”.
In generale lavorare a maglia è consigliato a tutti quelli che provano il desiderio di staccare dalla quotidianità, che vogliono rompere i ritmi frenetici e che cercano tranquillità. L’unica nota negativa è la postura forzata da mantenere durante il lavoro, che in presenza di problemi alla colonna vertebrale, alle spalle, al rachide cervicale o alle mani e ai polsi, potrebbe peggiorare la sintomatologia.

Redazione Staibene.it – gennaio 2009


antistressultima modifica: 2009-01-27T12:04:07+01:00da lauratani
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1 Commento

  • Ma che bella notizia!!!
    Grazie!